lunedì 22 maggio 2017

Odissea, ovvero dello scaffale sul Mito

Sono sicura che tutti abbiate sentito parlare almeno una volta si Ulisse, dei suoi viaggi, delle sue furbe trovate. Oppure avete sentito dire che un viaggio, particolarmente lungo e difficile è stato una "Odissea".

copertina dell "Odissea" edita da Lapis

Già, perché l'Odissea racconta di come Ulisse ci abbia messo 10 anni per tornare a casa dopo la guerra di Troia. E siccome la guerra era durata 10 anni, in tutto Ulisse è mancato da casa per 20 anni.
Ci pensate? Un tempo lunghissimo!, Soprattutto perché all'epoca dei fatti non esistevano telefoni, né radio, né televisioni, o computer o social network o cellulari, o macchine, moto, biciclette, aerei. Insomma in tutti quei vent'anni nessuno aveva più saputo nulla di lui, e se anche avesse affidato un messaggio a qualche messaggero, questo avrebbe dovuto affrontare un viaggio altrettanto lungo e difficile di quello di Ulisse stesso, perciò non sarebbe stato affatto sicuro che il messaggio sarebbe arrivato.

Una delle bellissime illustrazioni di Desideria Guicciardini, che accompagnano il racconto.
Però non basta dire che l'Odissea è un racconto di viaggi ambientato nella Grecia di molti anni fa.
Bisogna dire che l'Odissea è un racconto Mitologico.
Ma che cos'è il Mito? Provo a spiegarmi.
Abbiamo già detto che a quel tempo le comunicazioni erano lente, per mandare un messaggio a qualcuno ci voleva il tempo necessario per raggiungerlo, a piedi, o a cavallo, o per nave. 
Di certo nessuno affrontava tratti di strada per andare dagli amici, che abitavano magari dall'altra parte della città, a raccontare cosa avevano mangiato la sera prima.
Le comunicazioni riguardavano le cose più importanti. 
Lo stesso, se ci pensate , succedeva a voi quando eravate piccoli piccoli. I vostri genitori comunicavano con voi per il cibo per il dormire, per le esigenze fondamentali, e anche le storie che vi raccontavano, le fiabe, come Cappuccetto Rosso ad esempio, non raccontavano vicende alla moda ma storie "paradigmatiche" ( si dice così) che significa che fanno da "modello" o da "codice" per sapere come muoverci nella nostra vita quotidiana.
Nessuno di noi, forse, ha mai dovuto attraversare un bosco per andare dalla nonna malata, ma se ci capita di trovarci da soli per strada, sappiamo che dobbiamo fare attenzione agli sconosciuti, perché potrebbero nascondere una intenzione cattiva anche dietro ad un gesto di gentilezza, proprio come ci insegna a fare la storia di Cappuccetto Rosso. 
Così è il Mito. I racconti Mitologici hanno per protagonisti eroi e divintà, e riguardano gli aspetti più importanti della vita, cercando di offrire un modello di comportamento per tutti.
Nel mito si parla di VITA, MORTE, RELIGIONE, ONORE, AMORE, NASCITA, LEALTA', FEDELTA', INGEGNO usato per sopravvivere.
Ulisse, inganna, uccide, ma anche piange e si commuove, soprattutto quando ritrova amici e famigliari.
Ulisse ritrova finalmente la moglie Penelope
A noi abituati a vedere Masha che riempie la casa di Orso di marmellata questi racconti sembrano un po' crudeli. La verità è che questi racconti dovevano incoraggiare e sostenere le persone che li ascoltavano ( erano per lo più racconti orali), e dar loro la forza e la motivazione a superare le difficoltà, e aiutarli a cercare un disegno divino sulla loro vita, e a trovare un  senso alle loro difficoltà.
Trovi il libro nello scaffale contrassegnato con la lettera M di Mitologia.
Se ti interessa la storia di Ulisse, del suo viaggio e anche della guerra da cui era reduce, ti segnalo altri libri sull'argomento:























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