lunedì 12 ottobre 2020

Come fu che l'orso perse la coda


Sapete che l'orso, tanto tempo fa, aveva la coda? E non un codino, proprio una bella coda folta, di cui andava giustamente fiero. Non mi credete? Provate ad ascoltare...






Tanto tempo fa, l’orso aveva una magnifica coda, lunga e folta, di cui andava fiero. Tutti gli animali la ammiravano, tranne la volpe. Anche la volpe aveva una lunga coda folta; ma non sopportava il modo in cui l’orso si vantava e attirava su di sé tutta l’attenzione. Così decise di fargli uno scherzetto.
Un giorno d’inverno, rubò dei pesci a un pescatore e li mise in un buco nel ghiaccio che copriva il lago. Quando l’orso ne sentì l’odore, si avvicinò con passo pesante.
“Che pesci deliziosi”, disse alla volpe.
“Se vuoi ti mostro come si fa a prenderli”, disse quella furbona.
L’orso, affamatissimo, annuì.
“Solo gli animali con una coda splendida come la nostra possono pescare in questo modo”, continuò la volpe. “Devi sederti sul ghiaccio, dando la schiena al buco, e infilare la coda nell’acqua. Quando un pesce ti mordicchia il pelo, tira fuori di colpo la coda.”
“Ma come farò a essere sicuro?” chiese l’orso. “Potrei non accorgermene.”
“Io mi nasconderò qui accanto”, promise la volpe. “E griderò ‘Adesso!’ al momento giusto.” L’orso, affamato, si sedette e infilò la coda nell’acqua gelata.
“Potrebbe volerci un po’ di tempo”, lo avvertì la volpe. “Resta immobile e non tirare fuori la coda finché non te lo dico io.”
Detto questo, la volpe andò a nascondersi. Spiò l’orso per un po’, per vedere che facesse quel che gli aveva detto. Poi trotterellò verso la sua calda tana, abbandonandolo sul ghiaccio.
L’orso aspettò, e aspettò.
Scese la sera, poi la notte.
La temperatura si abbassò.
Cominciò a nevicare.
Stanco e affamato, l’orso si accasciò sul ghiaccio e si addormentò.
La mattina dopo, la volpe si svegliò e si ricordò dell’orso. “Chissà se è ancora lì…”
Trotterellò verso il buco nel ghiaccio, ma non trovò che una montagnola bianca da cui spuntavano due orecchie. Si avvicinò e sentì l’orso che russava sotto la neve.
La briccona ridacchiò divertita, poi gli andò ancora più vicino e gridò più forte che poté: “ADESSO!”
Il povero orso si svegliò di colpo e tirò su la coda. SNAP! Si girò per vedere il pesce saporito che aveva preso, ma al suo posto vide solo la sua magnifica coda intrappolata nel ghiaccio. Nella notte il buco si era ghiacciato, e la coda era rimasta incastrata.
“Come mi dispiace”, esclamò la volpe allontanandosi in fretta. “Non avevo idea che sarebbe successo.”
L’orso le diede un’occhiataccia. “Te la farò pagare!” ruggì.
Ed ecco perché, ancor oggi, gli orsi hanno la coda corta e tozza. E detestano le volpi.


Cento racconti illustrati. Edizioni Usborne, 2013.

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