Sapete che l'orso, tanto tempo fa, aveva la coda? E non un codino, proprio una bella coda folta, di cui andava giustamente fiero. Non mi credete? Provate ad ascoltare...
Tanto tempo fa, l’orso aveva una magnifica coda, lunga e folta, di cui
andava fiero. Tutti gli animali la ammiravano, tranne la volpe. Anche la volpe
aveva una lunga coda folta; ma non sopportava il modo in cui l’orso si vantava
e attirava su di sé tutta l’attenzione. Così decise di fargli uno scherzetto.
Un giorno d’inverno, rubò dei pesci a un pescatore e li mise in un buco
nel ghiaccio che copriva il lago. Quando l’orso ne sentì l’odore, si avvicinò
con passo pesante.
“Che pesci deliziosi”, disse alla volpe.
“Se vuoi ti mostro come si fa a prenderli”, disse quella furbona.
L’orso, affamatissimo, annuì.
“Solo gli animali con una coda splendida come la nostra possono pescare
in questo modo”, continuò la volpe. “Devi sederti sul ghiaccio, dando la
schiena al buco, e infilare la coda nell’acqua. Quando un pesce ti mordicchia
il pelo, tira fuori di colpo la coda.”
“Ma come farò a essere sicuro?” chiese l’orso. “Potrei non
accorgermene.”
“Io mi nasconderò qui accanto”, promise la volpe. “E griderò ‘Adesso!’
al momento giusto.” L’orso, affamato, si sedette e infilò la coda nell’acqua
gelata.
“Potrebbe volerci un po’ di tempo”, lo avvertì la volpe. “Resta
immobile e non tirare fuori la coda finché non te lo dico io.”
Detto questo, la volpe andò a nascondersi. Spiò l’orso per un po’, per
vedere che facesse quel che gli aveva detto. Poi trotterellò verso la sua calda
tana, abbandonandolo sul ghiaccio.
L’orso aspettò, e aspettò.
Scese la sera, poi la notte.
La temperatura si abbassò.
Cominciò a nevicare.
Stanco e affamato, l’orso si accasciò sul ghiaccio e si addormentò.
La mattina dopo, la volpe si svegliò e si ricordò dell’orso. “Chissà se
è ancora lì…”
Trotterellò verso il buco nel ghiaccio, ma non trovò che una montagnola
bianca da cui spuntavano due orecchie. Si avvicinò e sentì l’orso che russava
sotto la neve.
La briccona ridacchiò divertita, poi gli andò ancora più vicino e gridò
più forte che poté: “ADESSO!”
Il povero orso si svegliò di colpo e tirò su la coda. SNAP! Si girò per
vedere il pesce saporito che aveva preso, ma al suo posto vide solo la sua
magnifica coda intrappolata nel ghiaccio. Nella notte il buco si era
ghiacciato, e la coda era rimasta incastrata.
“Come mi dispiace”, esclamò la volpe allontanandosi in fretta. “Non
avevo idea che sarebbe successo.”
L’orso le diede un’occhiataccia. “Te la farò pagare!” ruggì.
Ed ecco perché, ancor oggi, gli orsi hanno la coda corta e tozza. E
detestano le volpi.
Cento racconti illustrati. Edizioni Usborne, 2013.
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