giovedì 12 marzo 2020

Giovanni senza paura

Quella di oggi è una storia tratta dalle Fiabe Italiane raccolte da Italo Calvino, scelta , letta e illustrata per voi da Valeria di 2B della scuola Rinascita.

Giovannin Senza paura


 

C'era una volta un ragazzetto chiamato Giovannin senza paura, perché non aveva paura di niente. Girava per il mondo e capitò a una locanda a chiedere alloggio.
Qui posto non ce n'è,- disse il padrone,- ma se non hai paura ti mando in un palazzo.
- Perché dovrei avere paura?
- Perché ci si sente, e nessuno ne è potuto uscire altro che morto. La mattina ci va la Compagnia con l bara a prenderei ha avuto il coraggio di passarci la notte.
Figuratevi Giovannino! Si portò un lume, una bottiglia e una salsiccia, e andò.
A mezzanotte mangiava seduto a tavola, quando dalla cappa del camino sentì una voce: - Butto?
E Giovannino rispose: - E butta!
Dal camino cascò giù una gamba d'uomo. Giovannino bevve un bicchiere di vino.
Poi la voce disse ancora: - Butto?
E Giovannino: - E butta! - e venne giù un'altra gamba. Giovannino addentò la salsiccia.
Butto?
E butta!- e viene giù un braccio. Giovannino si  mise a fischiettare.
- Butto?
- E butta! - un'altro braccio.
Butto?
- Butta!
E cascò un busto che si riappiccico alle gambe e alle braccia, e restò un uomo in piedi senza testa
- Butto?
-Butta!
Cascò la testa e saltò in cima al busto. Era un ormone gigantesco, e Giovannino alzò il bicchiere e disse: - Alla salute!
L'omone disse: - Prendi il lume e vieni.
Giovannino prese il lume ma non si mosse.
- Passa avanti! - disse Giovannino.
- Tu! - disse l'uomo
- Tu! - disse Giovannino.
Allora l'uomo passò lui una stanza dopo l'altra traversò il palazzo, con Giovannino dietro che faceva lume. In un sottoscala c'era una porcini.
- Apri! - disse l'uomo
E Giovannino: - Apri tu!
E l'uomo aperse con una spallata. C'era una scaletta a chiocciola.
- Scendi, - disse l'uomo
- Scendi prima tu, - disse Giovannino.
Scesero in un sotterraneo, e l'uomo indicò una lastra in terra. -Alzala!
-Alzala tu! - disse Giovannino, e l'uomo la sollevò come fosse stata una pietanza.
Sotto c'erano tre marmitte d'oro. - Portale su! - disse l'uomo.
- Portale su tu! - disse Giovannino. E l'uomo se le portò su una per volta.
Quando furono di nuovo nella sala del camino, l'uomo disse: - Giovannino, l'incanto è rotto! - Gli si staccò una gamba e scalciò via, su per il camino. - Di queste marmitte una è per te,- e gli si staccò un braccio e s'arrampicò su per il camino.- Un'altra è per la  compagnia che ti verrà a prendere credendoti morto, - e gli si staccò anche l'altro braccio e inseguì il primo. -La terza è per il primo povero che passa, - gli si staccò l'altra gamba e rimase seduto per terra.
 - Il palazzo tienitelo pure tu, - e gli si stacco il busto e rimase solo la testa posata in terra. - Perché dei padroni di questo castello si è persa ormai la stirpe, - e la testa si sollevò e salì per la cappa del camino.
Appena schiarì il cielo, si sentì un canto: Miserere mei, miserere mei, ed era la Compagnia  con la bara che veniva a prendere Giovannino morto. E lo vedono alla finestra che fumava la pipa.

Giovannino senza paura con quelle monete d'oro fu ricco e abitò felice nel palazzo. Finché un giorno non gli successe che, voltandosi,vide la sua ombra e se ne spaventò tanto che morì.

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