mercoledì 27 maggio 2020

La mosca che era caduta nel latte

Ho letto questa storia milioni di volte. La sera, per far addormentare i miei primi due bambini. L'accumularsi continuo di cose era rassicurante e divertente insieme. Oggi con la terza ci siamo divertite a registrarla. Una regia un po' casereccia per una storia divertente che speriamo vi piaccia.



La mosca che era caduta nel latte
Una volta una vecchia mise sul tavolo un tegame colmo di latte e se ne andò al pozzo a prendere acqua. Mentre essa era via una mosca cadde nel latte, la vecchia tornò, trovò la mosca nel latte, la tirò fuori, le staccò le zampe di dietro e fece per buttarla fuori dalla porta.
La mosca gridò: - Aspetta, vecchia ridammi le zampe di dietro
Mala vecchia rispose secca secca:- Te le ridarò soltanto se tu mi porterai un altro tegame pieno di latte.
La mosca volò dalla mucca e le disse: - Mucca, cara mucca, dammi del latte, io lo porterò alla vecchia e la vecchia mi ridarà le mie zampe di dietro, che lei mi ha staccate quando sono caduta nel tegame.
Ma la mucca rispose secca secca: - Non ti darò un bel niente se prima non mi porterai delle foglie di fico.

La mosca volò dal fico e disse: - Fico, mio caro fico, dammi delle foglie, io le porterò alla mucca, la mucca mi darà del latte, io porterò il latte alla vecchia e la vecchia mi ridarà le zampe di dietro, che lei mi ha staccate quando sono caduta nel suo tegame.
Ma il fico rispose secco secco: - Non ti darò un bel niente se prima non mi porterai dell'acqua dal pozzo.
La mosca volò al pozzo e disse: - Pozzo, caro pozzo,dammi dell'acqua, io la porterò al fico, il fico mi darà dalle foglie, io le porterò alla mucca, la mucca mi darà del latte, io lo porterò alla vecchia e la vecchia mi ridarà le mie zampe di dietro, che lei mi ha staccate quando son caduta nel suo tegame.
Ma il pozzo rispose secco secco: - Non ti darò un bel niente se prima non mi porterai qui l muratore che mi rifaccia il muro.
La mosca volò dal muratore e disse: - Muratore, caro muratore vieni a murare il pozzo, il pozzo mi darà dell'acqua,la porterò al fico, il fico mi darà dalle foglie, io le porterò alla mucca, la mucca mi darà del latte, io lo porterò alla vecchia e la vecchia mi ridarà le mie zampe di dietro, che lei mi ha staccate quando son caduta nel suo tegame.
Ma il muratore rispose secco secco: - Non verrò per niente se prima tu non mi porterai il montone.
La mosca volò dal pastore e disse: - Pastore, pastore caro, dammi il montone, io lo porterò al muratore, il muratore verrà a murare il pozzo, il pozzo mi darà dell'acqua, ila porterò al fico, il fico mi darà dalle foglie, io le porterò alla mucca, la mucca mi darà del latte, io lo porterò alla vecchia e la vecchia mi ridarà le mie zampe di dietro, che lei mi ha staccate quando son caduta nel suo tegame.
Ma il pastore rispose secco secco: - Non ti darò un bel niente se prima non mi porterai un cane.
La mosca volò e volò finché vide un cane. Essa prese il cane per un orecchio e lo portò al pastore, il pastore le diede un montone ed essa lo portò al muratore, il muratore murò il pozzo e il pozzo diede alla mosca un po' di acqua, essa portò l'acqua al fico e il fico le diede delle foglie, essa portò le foglie alla mucca e la mucca le diede del latte, essa portò il latte alla vecchia e la vecchia le ridiede le zampe di dietro che le aveva staccate quando era caduta nel tegame del latte.
La mosca prese le sue zampe di dietro, andò dal fabbro e lo pregò: - Fabbro, caro fabbro, riattaccami le zampe di dietro. Ho fatto tanto per riaverle: ho portato il cane al pastore, il pastore mi ha dato un montone, ho portato il montone al muratore, il muratore ha murato il pozzo, il pozzo mi ha dato dell'acqua, ho portato l'acqua al fico, il fico mi ha dato delle foglie, ho portato le foglie alla mucca, la mucca mi ha dato del latte, ho portato il latte alla vecchia e la vecchia mi ha ridato le zampe di dietro che essa mi aveva staccate via quando ero caduta ne tegame del latte. E adesso tu, ti prego, riattaccamele.
- Va bene, mosca, se proprio vuoi te le riattaccherò, - rispose il fabbro. Prese la mosca, prese le sue zampe di dietro, mise tutto sulla incudine, alzò il suo grosso martello per saldare e picchiò.
Ma quando il fabbro levò di nuovo il grosso martello, della mosca non ne era rimasto nemmeno un pezzettino così.
Da favole del sorriso a cura di Gianni Rodari illustrazioni di Maria Sole Macchia

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