In questo racconto della
tradizione yiddish, una vecchina non sopporta più di vivere in una capanna
troppo piccola per lei. Quando confessa il suo problema a un vicino, lui le dà
un consiglio molto curioso…
Una vecchina viveva sola in una capanna. Si era sempre accontentata di
ciò che l’esistenza le aveva offerto e non si era mai lamentata del suo destino
o di qualunque altra cosa. Tuttavia, al tramonto della sua vita, cominciò a
pensare che la sua casa fosse decisamente troppo piccola. Infatti, se apriva le
braccia, toccava le due pareti opposte e, con un passo, giungeva dal letto alla
porta. Quella situazione le divenne presto insopportabile. Decise allora un
mattino di far visita al suo vicino, un vecchio uomo che spesso dava buoni
consigli. Andò quindi a bussare alla sua porta.
-
Amico mio, ho una domanda difficile da porti. La
mia capanna è troppo piccola e non ho abbastanza soldi per acquistarne una più
spaziosa. Che cosa posso fare?
L’uomo le diede allora una risposta curiosa.
-
Questo è un problema facile da risolvere… Fai
entrare la gallina e torna a trovarmi domani.
La vecchina rientrando a casa era perplessa. Doveva fare entrare in
quella capanna, già troppo piccola per lai, anche la sua gallina? Non ne capiva
il motivo, ma decise tuttavia di provare…
Andò quindi a cercare la gallina nel pollaio e la portò all’interno.
Com’era prevedibile, la gallina fece i suoi comodi. Depose un uovo nel
bel mezzo del tappeto e volando per andare ad appollaiarsi sullo scaffale fece
cadere l’orologio a pendolo. La vecchina estrasse un fazzoletto dalla tasca e
scoppiò a piangere. Ora la sua capanna era ancora più stretta di prima! Doveva
tornare a trovare il suo vicino. Questi avrebbe sicuramente riconosciuto il suo
errore e l’avrebbe aiutata. Si recò da lui l’indomani mattina.
-
Amico mio, ora la mia casa è ancora più stretta
di prima. Un cetriolo in un vaso sta più comodo di me! Dimmi che cosa devo
fare…
Il vecchio rispose deciso come il giorno prima: – Vai a prendere la tua
capra e porta dentro anche lei.
La vecchina non osò protestare e si avviò verso casa. Una volta che
ebbe messo la capra nella capanna le cose peggiorarono. Questa si sedette
sull’uovo della gallina, si mise a brucare i fiori nel vaso, e finì con il
grattarsi contro il tavolo che rovesciò. Sconvolta da tanto trambusto, la
vecchina no aspettò il giorno dopo per correre dal suo vicino.
-
Amico mio, la mia casa è peggio di un serraglio!
Dimmi che cosa devo fare…
Stranamente, il vecchio parve molto soddisfatto di ascoltare quella
notizia. – Ora devi portare a casa il maiale. Ti prometto che le cose si
sistemeranno in fretta.
Al punto in cui era giunta, la vecchina non aveva nemmeno più il
coraggio di protestare. Fece dunque entrare il suo maiale in casa. Questo, che
era un burlone, si mise a giocare a nascondino con la gallina e la capra, si
avventò sulla dispensa e la fece cadere. La vecchina, che nel frattempo di era
rifugiata sotto il letto, riuscì a saltar fuori dalla finestra e corse dal suo
vicino.
-
Così non può più andare avanti! La mia casa era
piccola per me, stretta per due, striminzita per tre, ma per quattro è ancora
meno che minuscola! Ti supplico, fai qualcosa.
Il vecchio si fregò le mani soddisfatto. – Va tutto nel migliore dei
modi! Ora non ti resta che ospitare anche la mucca.
Sconvolta, la vecchina tornò a casa e nonostante tutto seguì il
consiglio del suo vicino. Ebbe serie difficoltà a fare entrare la mucca dalla
porta, ma con gran fatica vi riuscì. Dopo aver danzato sul tappeto, la mucca
decise di fare un riposino sul letto. Ormai la vecchina riusciva a malapena a
muovere le dita dei piedi. Corse in lacrime dal suo vicino.
-
Non ne posso più. Stiamo così stretti nella casa
che, se entrasse una mosca, si solleverebbe il tetto! Fai qualcosa!
-
La soluzione dei tuoi problemi, amica mia, è
molto semplice: ora farai uscire gli animali dalla casa a uno a uno. Domani ti
aspetto all’ora del tè e mi racconterai quel che è successo.
La vecchina, che decisamente non capiva più niente, tornò a casa,
Riuscì a infilarsi all’interno e a giungere fin davanti al camino dove dormiva
la gallina e la fece uscire dalla finestra. Con un po’ di sale attirò la capra
all’esterno. Un piatto di pappa d’avena convinse il maiale ad andare nella
stessa direzione. Con la mucca fu più difficile, perché lei trovava il letto
molto più comodo della paglia della stalla. Ma, a forza di parole e colpi di
scopa, la vecchina riuscì a farla uscire. Chiuse infine la porta e si trovò da
sola all’interno. Successe allora qualcosa di straordinario. Per la prima
volta, la sua capanna le parve spaziosa! Immensa! Gigantesca!
Il giorno dopo, all’ora convenuta, suonò alla porta del vicino. Dal
grande sorriso dell’amica, l’uomo capì che era andato tutto secondo i suoi
piani e che ora la vecchina si trovava molto bene nella sua casa.
La vecchina nella capanna
(da “Mille anni di storie per ridere”. Edizioni EL, 2010)
Bellissima questa storia!!
RispondiEliminaMolto bella!
RispondiElimina